CSO fa il punto sui consumi di ortofrutta in Italia, che a luglio scende sotto i 400 g a persona. Il settore cerca di rispondere alle crisi dei mercati e della pandemia: sono le capacità professionali degli imprenditori agricoli a fare la differenza, in un momento di grandi cambiamenti.
Vincenzo Finelli commenta la chiusura dell’anno solare 2019: i prezzi alti sono stati indotti dalla riduzione di prodotto disponibile e commercializzabile, senza significare un guadagno per i produttori. L’impegno di Orogel Fresco sarà quindi la coesione, il sostegno reciproco, l’ottimizzazione del lavoro, l’abbassamento dei costi di confezionamento e la ricerca delle nicchie di mercato. Essere all’interno della cooperativa garantisce anche un supporto logistico, tecnologico e di ricerca più difficilmente sostenibile dalla singola impresa.
Pierangelo Monti lamenta una produzione molto scarsa per le sue colture di patate, pesche e pere, nell’anno solare appena concluso. Aggiunge che il surgelato garantisce un valore aggiunto di sicurezza per la difficile produzione in corso.
Giancarlo Babbi sottolinea l’importanza degli investimenti e della partecipazione dei soci all’assemblea di Orogel Fresco, non interrotta dalle difficili condizioni generali. È stato inoltre approvato il rinnovo del consiglio.
Realdo Mastini aggiunge le difficoltà incontrate soprattutto dalle prime produzioni estive, come le fragole, albicocche e pesche. Piogge molto importanti hanno infatti determinato produzioni di scarso valore e scarsa tenuta, per cui il lavoro dei commerciali è stato molto importante per salvare il lavoro delle aziende agricole. L’appartenenza alla cooperativa ha permesso di ammortizzare i danni e di proseguire con gli investimenti, nonostante il clima di incertezza e difficoltà.
Bruno Piraccini tira le somme su bilanci e programmi, tenendo conto dell’andamento negativo della produzione 2019, soprattutto in Emilia Romagna, e richiama l’attenzione del potere politico per un sostegno alle aziende e ai professionisti dell’agricoltura. Ribadisce la solidarietà dell’intero gruppo Orogel al settore del fresco, per cui il gelo ha bruciato circa l’80% delle produzioni dell’anno in chiusura.