È un’estate da dimenticare per la frutta italiana e i suoi produttori. Si registra -3,3% per il settore alimentare, uno dei comparti chiave dell’economia del paese per circa il 25% del PIL, con un cattivo influsso di fattori come covid 19, maltempo, rialzo dei prezzi, modifica delle abitudini d’acquisto e calo dell’export.
Vincenzo Finelli illustra la fine della raccolta delle drupacee, messe in crisi soprattutto in Emilia Romagna e compensate con l’ingresso di nuovi soci in Orogel Fresco. Con la raccolta della frutta invernale, e in special modo della mela, Orogel Fresco aspetta di capire se la minor frequenza di acquisto degli italiani riprenderanno quelle pre-covid o resteranno in linea con la primavera/estate 2020.
Andamento positivo invece per la quantità delle pere estive, rispetto alle previsioni per le varietà invernali con l’accentuarsi di alcuni problemi fitosanitari e fungini.
Varietà molto resistente, si ha fiducia che possa superare le difficoltà fitosanitarie e la pressione delle cimici, che hanno investito le colture di pere invernali in questa chiusura d’estate.
Attilio Missirini descrive le precauzioni attivate nei confronti delle diverse varietà raccolte e nel mantenimento di costi bassi, nonostante le difficoltà di manodopera. Oltre al danno da freddo visibile nella ruggine delle pere, una piccola tromba d’aria ha fatto cadere prima del tempo un discreto quantitativo di prodotto.
Procedono le programmazioni colturali per garantire le produzioni, nonostante il clima di forte incertezza sia economico sia meteorologico, con forte alternanza di lunghe siccità ed eventi violenti e improvvisi.
Giuseppe Minzoni racconta la chiusura dei primi raccolti di cipolla, pomodori, cicoria ed erbette e l’attesa del secondo ciclo, con l'ortica e i fagiolini. Testimonia inoltre la sensibilità al calo dei consumi e delle vendite, che rende complicato programmare il futuro e gli investimenti.
Operativo il doposcuola aziendale Orogel, nonostante i dubbi e le incertezze sulla riapertura delle scuole. Bruno Piraccini garantisce la riapertura del doposcuola per i figli dei dipendenti, protetti dal welfare aziendale.
Barbara Cappellini di Kimeya descrive infine le attività del centro, con il coinvolgimento degli insegnanti e la volontà di affrontare le difficoltà legate al covid 19 per il benessere dei bambini.