Continua la crisi per la frutticultura italiana: allarme fitosanitario, dovuto soprattutto a cimici asiatiche e funghi, e difficoltà climatiche rappresentano i principali ostacoli di oggi. Realdo Mastini, Giancarlo Babbi e molti frutticoltori ribadiscono la qualità della produzione e l’impegno nell’affrontare sfide e spese del settore, purtroppo spesso non accompagnato da un adeguato riconoscimento sul mercato a livello di ricettività e salvaguardia di un prodotto di eccellenza.
È Stefano Vergnani a fare il punto sulle strategie difensive nei confronti degli attacchi patogeni, attenti comunque sempre a limitare al massimo l’azione chimica sull’ambiente. Mauro Battistini traccia invece l’andamento delle stagioni 2019, iniziate con un principio d’estate positivo, in vista del 2020.
A livello di risposte alla crisi, Vanni Tisselli di CRPV presenta alcune novità delle colture: ortica, nuove varietà di asparago, ricerca sul residuo zero su zucchine e kiwi. Giuseppe Giacomozzi sottolinea invece gli sforzi di Orogel in termini di sostegno e ricerca scientifica per la frutticoltura.
Bruno Piraccini tira le somme, riconoscendo le difficoltà degli ultimi anni del mercato fresco, con l’impegno dell’azienda nell’offrire risposte attraverso produzioni alternative e l’aiuto agli agricoltori: c’è ormai spazio sul mercato solo per l’altissima qualità e la differenziazione. Vincenzo Finelli sottolinea infatti l’alta concorrenza sui mercati europei e la flessione dei consumi, per concludere con un messaggio positivo di svolta e cambiamento.